Come abbiamo innovato un mercato fermo da secoli

La storia di come io e Tommaso abbiamo realizzato i nostri sogni, aprendo un’orologeria nel cuore di Roma.

La storia di come io e Tommaso abbiamo realizzato i nostri sogni, aprendo un’orologeria nel cuore di Roma.

Immagina questa scena:

Immagina questa scena:

Una sera, alle 20, finisci di scrivere l’ennesimo business plan per avviare l’attività dei tuoi sogni, ma neanche questo ti convince… Sconfortato ti metti a letto senza neanche cenare.

Ma proprio mentre ti stai per addormentare una voce nella tua testa ti dice che nel giro di 3 anni la tua vita sarà completamente diversa.

Aprirai l’azienda dei tuoi sogni, vivrai per conto tuo, farai il lavoro che hai sempre voluto fare…


Sarai finanziariamente libero e la tua idea rivoluzionerà per sempre il settore in cui desideri lavorare.

Ci crederesti?

Ci crederesti?

Probabilmente no. Ma io quella sera fui abbastanza folle da crederci.

Probabilmente no. Ma io quella sera fui abbastanza folle da crederci.

Probabilmente no. Ma io quella sera fui abbastanza folle da crederci.

Come tutto è iniziato.

La mia storia inizia nel 2019. Avevo appena 16 anni.


Fin da piccolo sono stato attratto dall’attività imprenditoriale. Conoscevo le mie potenzialità e volevo guadagnare quanto realmente mi meritassi nel bene e nel male.


Non mi é mai piaciuto essere subordinato a qualcuno, ho sempre avuto grandi idee e ho sempre voluto essere in prima linea.

Ogni giorno tornavo a casa e guardavo video su video sul business, leggevo libri imprenditoriali e studiavo storie di successo.

Ogni giorno tornavo a casa e guardavo video su video sul business, leggevo libri imprenditoriali e studiavo storie di successo.

Dopo mesi di formazione e video motivazionali decisi di lanciarmi nel mio primo business, ovvero il resell di sneaker.


Raccolsi tutti i soldi che avevo accumulato negli ultimi anni e li investii per comprare le prime scarpe che avrei rivenduto.

Il mio primo progetto imprenditoriale

Come andò il resell di sneakers?

Fu un disastro totale… Non avevo messo in conto troppe variabili. Appena ottenevo del profitto reinvestivo tutto. Poi la moda per le sneakers crollò e mi ritrovai con tantissime scarpe da dover vendere a meno di quanto le avessi pagate.


Nonostante tutto lo studio e l’impegno avevo bruciato tutti i miei guadagni. La cosa peggiore è che, al tempo, non riuscivo a capire neanche dove avessi sbagliato.

Ma fu quella sconfitta a rendermi realmente ossessionato dal mondo imprenditoriale.

Sapevo se i miei progetti non stavano funzionando era perché in fondo sbagliavo qualcosa.

Il mio primo progetto imprenditoriale

Come andò il resell di sneakers?

Fu un disastro totale… Non avevo messo in conto troppe variabili. Appena ottenevo del profitto reinvestivo tutto. Poi la moda per le sneakers crollò e mi ritrovai con tantissime scarpe da dover vendere a meno di quanto le avessi pagate.


Nonostante tutto lo studio e l’impegno avevo bruciato tutti i miei guadagni. La cosa peggiore è che, al tempo, non riuscivo a capire neanche dove avessi sbagliato.

Ma fu quella sconfitta a rendermi realmente ossessionato dal mondo imprenditoriale.

Sapevo se i miei progetti non stavano funzionando era perché in fondo sbagliavo qualcosa.

Decisi di cambiare classe per dedicarmi di più ai miei progetti

Fui messo in banco con un ragazzo di nome Tommaso e ci legammo fin da subito.


Lui era ossessionato di orologi di lusso, me ne parlava ogni giorno.

Quasi tutti i pomeriggi andavamo uno a casa dell’altro e parlavamo per ore e ore di quello che avremmo fatto in futuro.


Lui mi diceva che avrebbe lavorato in qualche importante orologeria di lusso per mettere mano sugli orologi piú rari che esistono.


Io gli raccontavo di come avrei fondato un’azienda che mi avrebbe dato libertà e che avrebbe innovato un settore.

Decisi di cambiare classe per dedicarmi di più ai miei progetti

Fui messo in banco con un ragazzo di nome Tommaso e ci legammo fin da subito.


Lui era ossessionato di orologi di lusso, me ne parlava ogni giorno.

Quasi tutti i pomeriggi andavamo uno a casa dell’altro e parlavamo per ore e ore di quello che avremmo fatto in futuro.


Lui mi diceva che avrebbe lavorato in qualche importante orologeria di lusso per mettere mano sugli orologi piú rari che esistono.


Io gli raccontavo di come avrei fondato un’azienda che mi avrebbe dato libertà e che avrebbe innovato un settore.

C’è un giorno che non dimenticherò mai.

Un mercoledì mattina dell’ultimo anno di Liceo, durante una lezione, il nostro professore ci chiese cosa avremmo fatto dopo il diploma. 


Chiamò il mio nome: “Simone, tu cos’hai in mente di fare?”.

Non so come mai ma quel giorno per la prima volta rivelai il mio sogno. 


Gli risposi che mi sarei trasferito a Londra a settembre, mi sarei iscritto all’università per studiare finanza, ma avrei dedicato tutto me stesso per fondare un’azienda che mi avrebbe permesso di stravolgere la mia vita oltre che rivoluzionare il settore in cui avessi lavorato.

Il professore mi guardò e, senza mezzi termini, mi disse che ero rimasto troppo bambino…

Quel vuoto interiore che ti fa dubitare di tutto? Mi chiedevo se nessuno potesse davvero capirmi. 


Forse, pensai, era meglio abbandonare i sogni e seguire un percorso tradizionale. Andare all’università, trovare un lavoro stabile, accontentarmi di uno stipendio normale. 

Insomma, alla fine le storie di successo sono solo nei film e la vita non è un film.

Per giorni pensai questo, ero talmente distrutto che non andai neanche a scuola.

C’è un giorno che non dimenticherò mai.

Un mercoledì mattina dell’ultimo anno di Liceo, durante una lezione, il nostro professore ci chiese cosa avremmo fatto dopo il diploma. 


Chiamò il mio nome: “Simone, tu cos’hai in mente di fare?”.

Non so come mai ma quel giorno per la prima volta rivelai il mio sogno. 


Gli risposi che mi sarei trasferito a Londra a settembre, mi sarei iscritto all’università per studiare finanza, ma avrei dedicato tutto me stesso per fondare un’azienda che mi avrebbe permesso di stravolgere la mia vita oltre che rivoluzionare il settore in cui avessi lavorato.

Il professore mi guardò e, senza mezzi termini, mi disse che ero rimasto troppo bambino…

Quel vuoto interiore che ti fa dubitare di tutto? Mi chiedevo se nessuno potesse davvero capirmi. 


Forse, pensai, era meglio abbandonare i sogni e seguire un percorso tradizionale. Andare all’università, trovare un lavoro stabile, accontentarmi di uno stipendio normale. 

Insomma, alla fine le storie di successo sono solo nei film e la vita non è un film.

Per giorni pensai questo, ero talmente distrutto che non andai neanche a scuola.

Il mio primo progetto imprenditoriale

Come andò il resell di sneakers?

Fu un disastro totale… Non avevo messo in conto troppe variabili. Appena ottenevo del profitto reinvestivo tutto. Poi la moda per le sneakers crollò e mi ritrovai con tantissime scarpe da dover vendere a meno di quanto le avessi pagate.


Nonostante tutto lo studio e l’impegno avevo bruciato tutti i miei guadagni. La cosa peggiore è che, al tempo, non riuscivo a capire neanche dove avessi sbagliato.

Ma fu quella sconfitta a rendermi realmente ossessionato dal mondo imprenditoriale.

Sapevo se i miei progetti non stavano funzionando era perché in fondo sbagliavo qualcosa.

Il mio primo progetto imprenditoriale

Come andò il resell di sneakers?

Fu un disastro totale… Non avevo messo in conto troppe variabili. Appena ottenevo del profitto reinvestivo tutto. Poi la moda per le sneakers crollò e mi ritrovai con tantissime scarpe da dover vendere a meno di quanto le avessi pagate.


Nonostante tutto lo studio e l’impegno avevo bruciato tutti i miei guadagni. La cosa peggiore è che, al tempo, non riuscivo a capire neanche dove avessi sbagliato.

Ma fu quella sconfitta a rendermi realmente ossessionato dal mondo imprenditoriale.

Sapevo se i miei progetti non stavano funzionando era perché in fondo sbagliavo qualcosa.

Decisi di cambiare classe per dedicarmi di più ai miei progetti

Fui messo in banco con un ragazzo di nome Tommaso e ci legammo fin da subito.


Lui era ossessionato di orologi di lusso, me ne parlava ogni giorno.

Quasi tutti i pomeriggi andavamo uno a casa dell’altro e parlavamo per ore e ore di quello che avremmo fatto in futuro.


Lui mi diceva che avrebbe lavorato in qualche importante orologeria di lusso per mettere mano sugli orologi piú rari che esistono.


Io gli raccontavo di come avrei fondato un’azienda che mi avrebbe dato libertà e che avrebbe innovato un settore.

Decisi di cambiare classe per dedicarmi di più ai miei progetti

Fui messo in banco con un ragazzo di nome Tommaso e ci legammo fin da subito.


Lui era ossessionato di orologi di lusso, me ne parlava ogni giorno.

Quasi tutti i pomeriggi andavamo uno a casa dell’altro e parlavamo per ore e ore di quello che avremmo fatto in futuro.


Lui mi diceva che avrebbe lavorato in qualche importante orologeria di lusso per mettere mano sugli orologi piú rari che esistono.


Io gli raccontavo di come avrei fondato un’azienda che mi avrebbe dato libertà e che avrebbe innovato un settore.

C’è un giorno che non dimenticherò mai.

Un mercoledì mattina dell’ultimo anno di Liceo, durante una lezione, il nostro professore ci chiese cosa avremmo fatto dopo il diploma. 


Chiamò il mio nome: “Simone, tu cos’hai in mente di fare?”.

Non so come mai ma quel giorno per la prima volta rivelai il mio sogno. 


Gli risposi che mi sarei trasferito a Londra a settembre, mi sarei iscritto all’università per studiare finanza, ma avrei dedicato tutto me stesso per fondare un’azienda che mi avrebbe permesso di stravolgere la mia vita oltre che rivoluzionare il settore in cui avessi lavorato.

Il professore mi guardò e, senza mezzi termini, mi disse che ero rimasto troppo bambino…

Quel vuoto interiore che ti fa dubitare di tutto? Mi chiedevo se nessuno potesse davvero capirmi. 


Forse, pensai, era meglio abbandonare i sogni e seguire un percorso tradizionale. Andare all’università, trovare un lavoro stabile, accontentarmi di uno stipendio normale. 

Insomma, alla fine le storie di successo sono solo nei film e la vita non è un film.

Per giorni pensai questo, ero talmente distrutto che non andai neanche a scuola.

C’è un giorno che non dimenticherò mai.

Un mercoledì mattina dell’ultimo anno di Liceo, durante una lezione, il nostro professore ci chiese cosa avremmo fatto dopo il diploma. 


Chiamò il mio nome: “Simone, tu cos’hai in mente di fare?”.

Non so come mai ma quel giorno per la prima volta rivelai il mio sogno. 


Gli risposi che mi sarei trasferito a Londra a settembre, mi sarei iscritto all’università per studiare finanza, ma avrei dedicato tutto me stesso per fondare un’azienda che mi avrebbe permesso di stravolgere la mia vita oltre che rivoluzionare il settore in cui avessi lavorato.

Il professore mi guardò e, senza mezzi termini, mi disse che ero rimasto troppo bambino…

Quel vuoto interiore che ti fa dubitare di tutto? Mi chiedevo se nessuno potesse davvero capirmi. 


Forse, pensai, era meglio abbandonare i sogni e seguire un percorso tradizionale. Andare all’università, trovare un lavoro stabile, accontentarmi di uno stipendio normale. 

Insomma, alla fine le storie di successo sono solo nei film e la vita non è un film.

Per giorni pensai questo, ero talmente distrutto che non andai neanche a scuola.

Il mio primo progetto imprenditoriale

Come andò il resell di sneakers?

Fu un disastro totale… Non avevo messo in conto troppe variabili. Appena ottenevo del profitto reinvestivo tutto. Poi la moda per le sneakers crollò e mi ritrovai con tantissime scarpe da dover vendere a meno di quanto le avessi pagate.


Nonostante tutto lo studio e l’impegno avevo bruciato tutti i miei guadagni. La cosa peggiore è che, al tempo, non riuscivo a capire neanche dove avessi sbagliato.

Ma fu quella sconfitta a rendermi realmente ossessionato dal mondo imprenditoriale.

Sapevo se i miei progetti non stavano funzionando era perché in fondo sbagliavo qualcosa.

Decisi di cambiare classe per dedicarmi di più ai miei progetti

Fui messo in banco con un ragazzo di nome Tommaso e ci legammo fin da subito.


Lui era ossessionato di orologi di lusso, me ne parlava ogni giorno.

Quasi tutti i pomeriggi andavamo uno a casa dell’altro e parlavamo per ore e ore di quello che avremmo fatto in futuro.


Lui mi diceva che avrebbe lavorato in qualche importante orologeria di lusso per mettere mano sugli orologi piú rari che esistono.


Io gli raccontavo di come avrei fondato un’azienda che mi avrebbe dato libertà e che avrebbe innovato un settore.

C’è un giorno che non dimenticherò mai.

Un mercoledì mattina dell’ultimo anno di Liceo, durante una lezione, il nostro professore ci chiese cosa avremmo fatto dopo il diploma. 


Chiamò il mio nome: “Simone, tu cos’hai in mente di fare?”.

Non so come mai ma quel giorno per la prima volta rivelai il mio sogno. 


Gli risposi che mi sarei trasferito a Londra a settembre, mi sarei iscritto all’università per studiare finanza, ma avrei dedicato tutto me stesso per fondare un’azienda che mi avrebbe permesso di stravolgere la mia vita oltre che rivoluzionare il settore in cui avessi lavorato.

Il professore mi guardò e, senza mezzi termini, mi disse che ero rimasto troppo bambino…

Quel vuoto interiore che ti fa dubitare di tutto? Mi chiedevo se nessuno potesse davvero capirmi. 


Forse, pensai, era meglio abbandonare i sogni e seguire un percorso tradizionale. Andare all’università, trovare un lavoro stabile, accontentarmi di uno stipendio normale. 

Insomma, alla fine le storie di successo sono solo nei film e la vita non è un film.

Per giorni pensai questo, ero talmente distrutto che non andai neanche a scuola.

Stavo sbagliando tutto.

Se volevo rivoluzionare il mio mondo e la mia vita dovevo fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto.

Se volevo rivoluzionare il mio mondo e la mia vita dovevo fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto.

Se volevo rivoluzionare il mio mondo e la mia vita dovevo fare qualcosa che nessuno aveva mai fatto.

Settembre arrivò in fretta, e io dovetti partire per Londra.

Settembre arrivò in fretta, e io dovetti partire per Londra.

Settembre arrivò in fretta, e io dovetti partire per Londra.

2 anni dopo…

2 anni dopo…

Fu proprio durante una di quelle sere che la mia vita cambiò per sempre

Stavo rifinendo l'ennesimo business plan, ormai faceva parte della mia routine, quando sentii il mio telefono vibrare. 


Lo guardai: mia mamma mi aveva mandato una foto. Lo faceva spesso, ma quel giorno quella foto catturò la mia attenzione.


Eravamo ritratti io e Tommaso che parlavamo dei nostri progetti, in un qualsiasi pomeriggio delle superiori.

intanto…

intanto…

Tommaso, Bologna

Tommaso aveva deciso di spostarsi a Bologna in seguito al completamento della sua formazione presso l'Accademia dell'Orologiaio, riconosciuta a livello europeo. Era impiegato presso un apprezzato rivenditore di orologi.

Ma si sentiva uno schiavo…

Ma si sentiva uno schiavo…

Non aveva libertà di esprimere la sua arte e i suoi progetti.


Sapeva che non avrebbe avuto successo nel suo settore se avesse continuato a lavorare per qualcuno.

Più guardavo quella foto e più pensavo quanto avremmo potuto lavorare bene insieme.

Ma c’era un modo per offrire qualcosa di mai visto nel settore dell’orologeria?

Ma c’era un modo per offrire qualcosa di mai visto nel settore dell’orologeria?

Ripensai a quello che ci eravamo detti con Tommaso anni prima. Lui mi parlava sempre di quanto il mercato dei segnatempo fosse enorme e di quanto ognuno fosse unico.


Con decine e decine di migliaia di orologi di lusso una boutique tradizionale non poteva offrire ogni orologio esistente.


Dovevo trovare un modo per offrire a un cliente la possibilità di selezionare il segnatempo realmente perfetto per lui in tutto il mercato. Senza nessun limite.

Quella notte non chiusi occhio.

Ci doveva essere un modo per realizzare la mia idea. Eravamo nel 2023, eppure l’orologeria di lusso era rimasta ferma al XIX secolo. 


Poi pensai…

L’unico modo per poter offrire al cliente qualsiasi orologio era non possederli.

L’unico modo per poter offrire al cliente qualsiasi orologio era non possederli.

Potevamo offrire un servizio di consulenza guidata online per selezionare e solo dopo, grazie alle nostre reti di conoscenze, acquistare, autenticare e spedire l’orologio al nostro cliente.


Accesi il mio computer e iniziai a creare un business plan per offrire questo servizio. Ci lavorai l’intera notte.


Quando lo finii erano le 7 di mattina. Era il miglior business plan che avessi mai creato. 


Chiamai Tommaso e…



Watch

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Advisor

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Il servizio con cui sarai accompagnato senza limiti nella selezione del tuo orologio di lusso

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Dalla call conoscitiva al tuo polso. Trova la tua anima gemella da polso

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Watch Care: il passo successivo

Watch Care: il passo successivo

Dopo il successo di Watch Advisor, io e Tommaso ci siamo chiesti: come possiamo proteggere il valore e l’anima di ogni segnatempo di lusso? Perché un orologio non è solo un accessorio. È una reliquia di artigianato senza tempo, un simbolo di tradizioni che attraversano i secoli e una finestra su storie indimenticabili.


Da questa intuizione è nato Watch Care: un servizio esclusivo che eleva la cura e la manutenzione degli orologi di lusso a un nuovo livello. Ogni pezzo è unico e merita attenzioni straordinarie, indipendentemente dal suo valore.

Dopo il successo di Watch Advisor, io e Tommaso ci siamo chiesti: come possiamo proteggere il valore e l’anima di ogni segnatempo di lusso? Perché un orologio non è solo un accessorio. È una reliquia di artigianato senza tempo, un simbolo di tradizioni che attraversano i secoli e una finestra su storie indimenticabili.


Da questa intuizione è nato Watch Care: un servizio esclusivo che eleva la cura e la manutenzione degli orologi di lusso a un nuovo livello. Ogni pezzo è unico e merita attenzioni straordinarie, indipendentemente dal suo valore.

Con Watch Care, garantiamo che il tuo orologio non solo mantenga il suo splendore, ma continui a raccontare la sua storia nel tempo. Ogni graffio è una memoria, ogni dettaglio un simbolo. E noi ci assicuriamo che tutto questo rimanga intatto, anno dopo anno.

Perché stiamo crescendo così velocemente?

Perché abbiamo per sempre rivoluzionato questo settore.


Il mondo sta cambiando sempre più velocemente e tutto si sta evolvendo giorno dopo giorno. L’orologeria di lusso era rimasta indietro da anni.

Stiamo guidando la sua evoluzione, ed è solo l’inizio.

Stiamo guidando la sua evoluzione, ed è solo l’inizio.

In un settore spesso percepito come poco trasparente, abbiamo completamente cambiato le regole del gioco:

  • Aggiornamenti continui sullo stato di lavorazione del tuo orologio, sull'acquisto e sulla spedizione tramite un sistema di notifiche.

  • Garanzie tangibili (a differenza di tute le altre orologerie).

  • Gestione completa del processo, eliminando ogni stress.

  • E molto altro…


Siamo stanchi delle solite promesse vuote. Noi stiamo lottando per lasciare il segno.

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Vogliamo offrirti la possibilità di trovare l’orologio ideale per te.

Grazie a Watch Advisor avrai realmente al polso l’orologio ideale per te.


Analizzeremo il tuo stile, la tua personalità, le tue esigenze e quando porteresti al polso il tuo segnatempo e renderemo l’orologio dei tuoi sogni realtà.

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Email: info@orologiaus.com

N° telefono: +39 353 481 2203

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